Vogliono danzare sulle rovine dell’Università
In questi giorni in Parlamento vorrebbero riformare l’università pubblica italiana con tagli, annullamento della ricerca, distruzione del diritto allo studio e privatizzazione degli atenei. Mentre ciò avviene i baroni dell’ateneo trentino inaugurano impellicciati dai loro ermellini l’anno accademico. Il rettore Bassi e il manager Cipolletta tirano a lucido l’auditorium di giurisprudenza per organizzare una carnevalata che sia diversivo alla distruzione dell’università pubblica italiana di cui loro stessi sono complici.
E’ troppo tardi caro rettore per criticare solo oggi il ddl Gelmini, dopo due anni in cui hai ridicolizzato le proteste o le hai represse, come l’anno scorso, con l’intervento della polizia.
Nonostante la pomposità di questa inaugurazione, lo stato di crisi dell’università, anche nel nostro Ateneo, è ormai avanzato. Appare chiaro che l’autonomia trentina non possa certo salvarci ma solo renderci dipendenti dal controllo politico e a rischio di una svendita ai privati.
Tant’è che in piena ottica aziendalistica, il presidente della provincia Dellai sta provincializzando l’ateneo senza rispettare o considerare le componenti che l’università la costruiscono e la vivono ogni giorno.
Lo sta facendo attorniato dai capitali locali e da sapienti gestori della privatizzazione dei beni comuni come Cipolletta.
CONTRO UN FUTURO DI PRECARIETÀ
LA DISTRUZIONE DEL DIRITTO ALLO STUDIO
L’ANNICHILIMENTO DELLA RICERCA
LA FINANZIARIZZAZIONE E PRIVATIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA VERSO INTERESSI PRODUTTIVI E LOCALI
Vieni ALLA CONTRO-INAUGURAZIONE
DELL’ANNO ACCADEMICO
24 novembre ORE 15.30 VIA VERDI
PER UN’UNIVERSITÀ LIBERA DA LOGICHE DI MERCATO
CHE SAPPIA promuovere saperi critici
GESTITA DA CHI LA VIVE NON DA MANAGER
ACCESSIBILE A TUTT* E DI QUALITÀ
Assemblea mondo della formazione