Trento, 5 maggio 2012: giù le mani dal Trentino!

Il 5 maggio a Trento si è svolta la seconda manifestazione contro il TAV
Brennero-Verona e contro il Traforo di Base del Brennero (BBT), la prima
manifestazione indetta dal neonato Coordinamento Trentino No Tav che riunisce
vari comitati dei paesi interessati dal tracciato (come Lavis e Marco), quello di Rovereto
oltre che l’Assemblea cittadina No Tav di Trento, nata durante le mobilitazioni
degli ultimi mesi, quando a Trento si sono avuti cortei spontanei, blocchi del
traffico e altre iniziative di lotta in solidarietà con la Val di Susa,
aggredita militarmente.
Al corteo hanno partecipato anche i comitati dell’Alto Adige e una delegazione
valsusina.

Nelle ore precedenti il corteo Lega Nord e “partito della stampa” hanno paventato il pericolo di disordini e atti di vandalismo, con l’Adige, quotidiano di Trento, in prima fila a riportare ampi stralci di dichiarazioni della questura e esprimere forti riserve sulla manifestazione (dopo aver ignorato per mesi le proteste in trentino, come il presidio permanente che per tre giorni ha colorato la piazza principale di Trento con tende, musica e iniziative partecipatissime) e il Carroccio trentino a chiedere alla questura di vietare il corteo perchè avrebbe portato disagio a commercianti e turisti, cos particolarmente grave “in tempi di crisi economica”.

Sabato 5 maggio la città è stata invasa non da orde di teppisti, ma da camionette di celerini, presenti a ogni angolo assieme a carabinieri e municipale.

Il corteo ha visto la partecipazione di circa 800 persone che hanno sfilato decisi in una giornata che era stata pensata e decisa collettivamente come comunicativa.
Bene, per tutto il tragitto siamo stati scortati dalle forze di polizia, presenti in assetto antisommosa di fronte a ogni obbiettivo sensibile (o presunto tale: praticamente ogni bancomat), appoggiate addirittura da un elicottero!

Adesso sui giornali (buoni solo per ridipingere le pareti), con qualche significativa eccezione (qui trovate una resoconto decente http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/05/05/news/no-tav-partito-il-corteo-da-piazza-dante-1.4463059) si punta il dito sulla presenza degli anarchici e sulla solidarietà agli arrestati, come Juan Sorroche, incarcerato a Trento per scontri in Val Susa.
Ma gli anarchici sono una componente (anche importante) del movimento No Tav trentino, niente affatto sconosciuta e sgradita ai comitati (pur con le diverse opinioni su aspetti specifici), che – come ricordato a inizio corteo – sanno di poter contare su di loro nel momento in cui ci si dovrà opporre in prima persona ai lavori del TAV.
La solidarietà agli arrestati è poi unanime, come si è voluto sottolineare con un intervento davanti al Tribunale di Trento.

In collegamento telefonico dal reparto gravi ustionati ha parlato anche Luca
Abbà.
Sono intervenuti poi tre esponenti delle comunità mapuche della Patagonia, in
lotta contro le dighe di Enel, giunti in Italia per sensibilizzare e  costruire
un opposizione transnazionale.

Una cosa è chiara ormai: il Trentino paura non ne ha.
Non saranno le intimidazioni e le diffamazioni a fermare il movimento No Tav trentino.

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